Il termine log file indica un file su cui vengono registrati sequenzialmente e in ordine cronologico tutte le operazioni effettuate da un utente man mano che vengono eseguite dal sistema o applicazione. La gestione del log permette di monitorare tutte le attività, le anomalie, le minacce. Un log file contiene l’intera storia delle operazioni, una sorta di diario di bordo che richiama il nostro tempoIn UN-LOG (letteralmente disconnettersi) Marco Monfardini utilizza il log file come metafora per indagare il log/tempo in cui viviamo. Una memoria digitale che sembra sostituire quella umana, una memoria che prende appunti sul nostro comportamento, una mappa inconsapevole dove ogni movimento, ogniscelta, è digitalmente registrata e memorizzata..
La performance si sviluppa su una sorta di audio/visivo multilayer, un disegno che progressivamente si espande nella ricerca di territori utilizzabili, di vie di fuga mirate a ristabilire un contatto con la nostra percezione. Il suono intercetta e decodifica il flusso di informazioni che soffoca lo spazio vitale, instabili micro scorie digitali rivelano la corrispondenza delle cose, si dispongono a formare un mosaico dai tratti irregolari, ibridi, imperfetti.Suono e video convivono nello stesso luogo, ombre e luci si contendono sullo schermo lo spazio di zone parallele, proiettano una prospettiva che si apre al tentativo di disconnettere il nostro tempo dall’inarrestabile accelerazione tecnologica